L’importanza della Fondazione
“La malattia oncologica ha una dimensione multimodale e multifattoriale e la realizzazione di un efficace programma terapeutico obbliga al coinvolgimento di più operatori che lavorino in modo sincrono sul singolo caso considerando non solo la malattia ma il paziente quale fine del loro operare.
In questa prospettiva è essenziale strutturare forme di “aggregazione di competenze” al fine di rendere concreto il funzionamento di “organismi dinamici multidisciplinari” quindi di una “equipe” di persone che si prendano cura, o meglio, si prendano in carico il paziente malato. Equipe costituita non solo da oncologi ma anche da altre figure che possono assumere un ruolo importante nella gestione della malattia del paziente quali lo psicologo, il personale infermieristico, il medico di base, ecc… Solo attraverso una collaborazione fattiva e responsabile tra tutte le componenti si potrà raggiungere la soluzione dei problemi terapeutici, riabilitativi ed assistenziali del malato di cancro.
La soluzione dei problemi terapeutici, assistenziali e riabilitativi del malato oncologico passano quindi non solo attraverso una collaborazione fattiva e responsabile fra tutte le componenti ma anche conseguendo una buona razionalizzazione delle risorse ed una inevitabile organizzazione delle competenze operative (oncologiche, specialistiche, psicologiche, infermieristiche e sociali ecc…). In questo arduo progetto la Fondazione è stata un alleato prezioso quanto indispensabile.”
Giovanni Marini
Past direttore Unità Operativa di Oncologia Medica degli “Spedali Civili” di Brescia